I siti del PACT Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia
Il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia unisce le due città cuore della civiltà etrusca
Il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia comprende le aree archeologiche di Cerveteri (Necropoli della Banditaccia, Area dei Grandi Tumuli, Tombe del Comune, Grande Tumulo di Campo della Fiera, Necropoli del Laghetto, Via degli Inferi) e di Tarquinia (Necropoli dei Monterozzi, Tomba degli Scudi, Tomba Francesca Giustiniani, Tomba del Barone, Tomba delle Pantere, Tomba Giglioli, Tomba dei Tori, Tomba degli Auguri, Tomba dell’Orco, Area Scataglini, Tomba degli Animas), già inserite, nel 2004, nella prestigiosa lista del patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO; a queste si aggiungono due musei territoriali molto noti agli studiosi della civiltà etrusca e agli appassionati di archeologia: il Museo Archeologico Nazionale Cerite e il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, entrambi ospitati in contenitori architettonici di pregio come la Rocca Medievale di Cerveteri e Palazzo Vitelleschi a Tarquinia, gioiello dell’architettura laziale del Quattrocento.
I siti del PACT Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia:
La Necropoli della Banditaccia di Cerveteri
A Cerveteri, il fascino del paesaggio immerso nella natura e dell’atmosfera del parco naturale testimoniano lo storico rapporto fra uomo e natura che ha garantito il mantenimento di una enorme ricchezza di storia, di biodiversità e di paesaggi.
La Necropoli della Banditaccia doveva essere la più estesa e – ad oggi – la più importante delle necropoli della città, estendendosi su una superficie di circa 20 ettari e comprendendo centinaia di tumuli circolari sotto i quali vi sono tombe etrusche che si riferiscono ad un arco temporale molto ampio, dall’VIII al II sec. a.C.
Il Museo Archeologico Nazionale Cerite
Il Museo Archeologico Nazionale Cerite, inaugurato nel 1967 e situato nel centro storico della città, ospita i ritrovamenti provenienti dalle necropoli e dalla città di Cerveteri. È situato all’interno del castello appartenuto alla famiglia Ruspoli, una rocca duecentesca eretta in muratura di tufo, lava e laterizi, caratterizzata da più torri, da un corpo rettangolare e tratti di mura etrusche risalenti al IV sec. a.C.: un vero e proprio poligono fortificato.
Le raccolte del museo documentano le varie fasi culturali di tutto il territorio cerite e custodiscono importanti capolavori del mondo antico: il cratere di Euphronios e la Kylix (coppa monumentale) anch’essa di Euphronios come ceramista e di Onesimos come ceramografo. Il Cratere e la Kylix sono arrivati a Cerveteri da Musei Americani dopo un fortunato recupero di arte rubata, ad opera dei Carabinieri, che nel 2015 hanno riportato in Italia i due straordinari reperti.
La Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia
La collina dei Monterozzi, lunga circa 6 km e sede della principale necropoli cittadina, si estende parallela alla costa tirrenica, tra questa e l’altura della Civita dove sorgeva la città etrusca. Le tombe coprono praticamente tutto il colle; se ne conoscono più di seimila, per la maggior parte camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli. Sono proprio questi ultimi, oggi ormai appena visibili sul terreno perché spianati dai lavori agricoli (ma solo un secolo fa se ne contavano più di 600), che hanno dato al colle il nome popolare ed espressivo. La serie straordinaria di tombe dipinte rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli che resta, per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita da Massimo Pallottino “il primo capitolo della storia della pittura italiana”.
Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia
Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia è stato inaugurato nel 1924 all’interno dello splendido Palazzo Vitelleschi, uno dei più importanti monumenti del primo rinascimento laziale.
Il museo accoglie due storiche collezioni ottocentesche, la Raccolta Comunale e la collezione privata dei conti Bruschi-Falgari: in seguito, è andato arricchendosi con i materiali provenienti dagli scavi. Il percorso espositivo si sviluppa in più aree tematiche abbracciando un arco cronologico che, partendo dall’età del Ferro (IX sec. a.C.), giunge all’epoca romana: la scultura monumentale e funeraria, i corredi funerari, la ceramica importata e di imitazione dal periodo geometrico a quello ellenistico, l’abitato.